Con l’entrata in vigore del Dlgs 152 del 2006 anche in Italia, come già nella maggior parte dei paesi europei ed extraeuropei, si è passati da un criterio meramente tabellare per l’individuazione di un sito contaminato (sistema adottato dal DM 471 cit.), ad un criterio misto, e cioè valori tabellari di screening e, ove superati, applicazione dell’analisi assoluta di rischio per individuare se sussiste un rischio concreto ed attuale per la salute dell’uomo e dell’ambiente, e se la conclusione è affermativa si passa ad una ulteriore applicazione dell’analisi assoluta di rischio, per individuare gli obiettivi di bonifica per i suoli, in funzione del destino d’uso del suolo stesso, e per le acque.